Palazzo Brancadoro
Sorge in via della Sapienza 18, tra le vie medievali del centro storico di Fermo, risale alla fine del XVII secolo e fu fatto edificare da una delle più antiche famiglie patrizie della città. I Brancadoro non avevano origine papalina, come gran parte delle famiglie del luogo, ma risalivano all’imperatore Sigismondo che il 12 aprile 1433 aveva conferito il titolo di conte palatino del Sacro Romano Impero a Giovanni Brancadoro.
Il cardinale Cesare Brancadoro (1755-1837), protagonista di importanti vicende fermane, elegante letterato e oratore, risiedette nel palazzo per gran parte della sua vita e il piano nobile fu il suo appartamento di rappresentanza. Intorno agli anni Trenta del Novecento, Aroldo Danielli, nonno paterno di Anna e Paola, acquistò il piano nobile, il secondo piano, le soffitte e le cantine; egli trascorse tutta la sua vita nella dimora insieme alla moglie Ave Properzi Danielli. Durante i restauri interni del 1997 del piano nobile della dimora, furono rinvenuti, nelle sale adiacenti al bellissimo salone da ballo, alcuni affreschi databili presumibilmente tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Da ammirare, ancora oggi, la pavimentazione in cotto di fine Seicento e la suggestiva sala da bagno di epoca Liberty.
Ave Properzi Danielli
Fu proprio la nonna Ave, a cui è dedicata l’associazione, ad aver ispirato le nipoti nel corso della loro vita accanto a lei. Ave, pianista di formazione, si diplomò alla fine degli anni Venti al Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida del M° Francesco Bajardi, allievo a sua volta del grande Giovanni Sgambati: quest’ultimo perfezionò i suoi studi con Franz Liszt. Nel 1885, durante un’esibizione, fu proprio Liszt a complimentarsi con il giovane Bajardi, prospettandogli una fortunata carriera.
Ave celebrò la sua profonda passione per la musica, suonando il suo amato Steinway & Sons del 1929, presente ancora nella dimora, fino all’ultimo giorno della sua vita.
Fu anche musa del M° Osvaldo Licini che la ritrasse negli anni Venti: l’opera che ne scaturì, Ritratto di Ave, 1920 (collezione privata), può essere ammirata alla casa museo Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado.
Circuito delle dimore storiche di Fermo
Durante l’anno, il piano nobile di Palazzo Brancadoro, insieme ad altre tre dimore, apre le sue porte in occasione del Circuito delle Dimore Storiche di Fermo, progetto nato dalla collaborazione tra Il Circolo di Ave e l’Associazione Karussell - arte contemporanea. La dimora, capofila del progetto, accoglie centinaia di visitatori che ogni anno rimangono affascinati dall’atmosfera di altri tempi che si respira al suo interno, avendo la possibilità di visitare un luogo che fino a pochi anni fa non era mai stato aperto al pubblico.
Le date di apertura del circuito delle quattro dimore vengono pubblicate costantemente nei canali social di Dimore Storiche di Fermo:
Le Dimore del Quartetto
Palazzo Brancadoro, da diversi anni, fa parte della rete de Le Dimore del Quartetto: impresa culturale creativa che sostiene giovani quartetti d’archi ed ensemble di musica da camera nazionali e internazionali nell’avvio della carriera e valorizza il patrimonio culturale europeo.
Residenza artistica
La dimora, che accoglie con entusiasmo i progetti ideati da Le Dimore del Quartetto, è stata pertanto residenza artistica più volte, ospitando nel 2021 il Belinfante Quartet, uno dei quartetti d’archi olandesi tra i più innovativi.
Nell’autunno 2022 ha accolto l’artista Raffaele Minotto, selezionato dalla Galleria Rubin di Milano, per produrre schizzi e bozzetti ispirati ai luoghi, agli spazi e ai territori che lo hanno ospitato. Le opere, completate in un secondo momento, sono state esposte in una mostra collettiva a Milano nel cortile di Palazzo Brivio Sforza.
Nel 2023 è stata la volta del Trio Immersio, uno dei migliori ensemble di musica da camera viennesi, che ha trascorso la settimana di residenza nella dimora durante il mese di aprile.
Nell’ottobre 2024, ha ospitato il Trio Èkelon, giovane e promettente ensemble che si è costituito a Roma nel luglio del 2023.
Palazzo Brancadoro
Sorge in via della Sapienza 18, tra le vie medievali del centro storico di Fermo, risale alla fine del XVII secolo e fu fatto edificare da una delle più antiche famiglie patrizie della città. I Brancadoro non avevano origine papalina, come gran parte delle famiglie del luogo, ma risalivano all’imperatore Sigismondo che il 12 aprile 1433 aveva conferito il titolo di conte palatino del Sacro Romano Impero a Giovanni Brancadoro.
Il cardinale Cesare Brancadoro (1755-1837), protagonista di importanti vicende fermane, elegante letterato e oratore, risiedette nel palazzo per gran parte della sua vita e il piano nobile fu il suo appartamento di rappresentanza. Intorno agli anni Trenta del Novecento, Aroldo Danielli, nonno paterno di Anna e Paola, acquistò il piano nobile, il secondo piano, le soffitte e le cantine; egli trascorse tutta la sua vita nella dimora insieme alla moglie Ave Properzi Danielli. Durante i restauri interni del 1997 del piano nobile della dimora, furono rinvenuti, nelle sale adiacenti al bellissimo salone da ballo, alcuni affreschi databili presumibilmente tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Da ammirare, ancora oggi, la pavimentazione in cotto di fine Seicento e la suggestiva sala da bagno di epoca Liberty.
Ave Properzi Danielli
Fu proprio la nonna Ave, a cui è dedicata l’associazione, ad aver ispirato le nipoti nel corso della loro vita accanto a lei. Ave, pianista di formazione, si diplomò alla fine degli anni Venti al Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida del M° Francesco Bajardi, allievo a sua volta del grande Giovanni Sgambati: quest’ultimo perfezionò i suoi studi con Franz Liszt. Nel 1885, durante un’esibizione, fu proprio Liszt a complimentarsi con il giovane Bajardi, prospettandogli una fortunata carriera.
Ave celebrò la sua profonda passione per la musica, suonando il suo amato Steinway & Sons del 1929, presente ancora nella dimora, fino all’ultimo giorno della sua vita.
Fu anche musa del M° Osvaldo Licini che la ritrasse negli anni Venti: l’opera che ne scaturì, Ritratto di Ave, 1920 (collezione privata), può essere ammirata alla casa museo Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado.
Circuito delle dimore storiche di Fermo
Durante l’anno, il piano nobile di Palazzo Brancadoro, insieme ad altre tre dimore, apre le sue porte in occasione del Circuito delle Dimore Storiche di Fermo, progetto nato dalla collaborazione tra Il Circolo di Ave e l’Associazione Karussell - arte contemporanea. La dimora, capofila del progetto, accoglie centinaia di visitatori che ogni anno rimangono affascinati dall’atmosfera di altri tempi che si respira al suo interno, avendo la possibilità di visitare un luogo che fino a pochi anni fa non era mai stato aperto al pubblico.
Le date di apertura del circuito delle quattro dimore vengono pubblicate costantemente nei canali social di Dimore Storiche di Fermo:
Le Dimore del Quartetto
Palazzo Brancadoro, da diversi anni, fa parte della rete de Le Dimore del Quartetto: impresa culturale creativa che sostiene giovani quartetti d’archi ed ensemble di musica da camera nazionali e internazionali nell’avvio della carriera e valorizza il patrimonio culturale europeo.
Residenza artistica
La dimora, che accoglie con entusiasmo i progetti ideati da Le Dimore del Quartetto, è stata pertanto residenza artistica più volte, ospitando nel 2021 il Belinfante Quartet, uno dei quartetti d’archi olandesi tra i più innovativi.
Nell’autunno 2022 ha accolto l’artista Raffaele Minotto, selezionato dalla Galleria Rubin di Milano, per produrre schizzi e bozzetti ispirati ai luoghi, agli spazi e ai territori che lo hanno ospitato. Le opere, completate in un secondo momento, sono state esposte in una mostra collettiva a Milano nel cortile di Palazzo Brivio Sforza.
Nel 2023 è stata la volta del Trio Immersio, uno dei migliori ensemble di musica da camera viennesi, che ha trascorso la settimana di residenza nella dimora durante il mese di aprile.
Nell’ottobre 2024, ha ospitato il Trio Èkelon, giovane e promettente ensemble che si è costituito a Roma nel luglio del 2023.
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