Collezione Danielli
UNA WUNDERKAMMER IN CUI RISUONA UN’ARMONIA DI BELLEZZE E LINGUAGGI DIVERSI
La collezione permanente di opere di arte contemporanea presente all’interno del piano nobile di questa dimora storica è il frutto di una attenta selezione delle più interessanti ricerche artistiche presenti in questo momento in Italia.
Attraverso la curiosità e passione messe in campo dalla collezionista, è possibile per la città di Fermo avere, per la prima volta e in maniera assolutamente originale per tutte le Marche del sud, un nucleo di opere contemporanee di artisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale, con un’alta qualità di ricerca, che dialoga strettamente e in maniera vivace con spazi ricchi di storia e fascino antico.
La collezione è anche una traccia delle esperienze espositive che si sono succedute negli anni all’interno di Palazzo Brancadoro che ha ospitato artisti emergenti o storicizzati, nell’ottica di rendere il patrimonio antico e, in questo caso, privato, fonte di ispirazione per la ricerca artistica contemporanea, facendo sì che da questo connubio potesse risultare nuova linfa vitale. Troppo spesso, infatti, le dimore storiche vengono semplicemente conservate, senza che sia data loro la possibilità di riproporsi come sempre nuovi luoghi in cui la cultura possa reinventarsi e manifestarsi.
Palazzo Brancadoro, invece, vuole dischiudersi e donarsi come luogo che rinasce attraverso la cultura: da qui il desiderio di aprire le porte della propria dimora e di farla risplendere attraverso ciò per cui in fondo tutte le grandi dimore erano nate ovvero essere luoghi in cui si produceva la cultura, in cui intellettuali e artisti trovavano accoglienza e sostegno.
Matilde Galletti, docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano - curatrice della Collezione Danielli
Giovanni Oberti
Oggetti patinati, 2019
9 nocciole e 8 mezzi mandarini disidratati, colori a olio e polvere di grafite, teca di cristallo nero
dimensioni variabili
Il lavoro fa parte di una serie in cui tutti gli oggetti sono elementi naturali (foglie noccioli, gusci... ) ricoperti di pittura a olio e realizzati in pezzo unico. È un lavoro realizzato con dei materiali naturali che si piegheranno a un inevitabile erosione del tempo. Il rivestimento rallenta questo processo, come celando al suo interno una porzione di natura imbalsamata.
Alessandro Di Pietro
Vampirello Gabriele, 2020
colori a pastello su carta
63×81×4cm
Il disegno fa parte della serie Vampirelli, iniziata nel 2019. Si tratta di ritratti visti di tre quarti, mostrando la giugulare, di queste figure mitiche, ma interpretate dall’artista come personaggi diurni, Vampirelli che si sono esposti alla luce diurna e ne hanno subito le conseguenze sulla propria pelle.
Vedovamazzei
Fermo, 2021
penna su guanti
108×98cm
Dei guantini da signora sui quali è stato riprodotto dagli artisti un disegno della città di Fermo, realizzato dal figlio della collezionista: Fermo la bella città è il titolo che il bambino aveva dato a tale ‘ritratto’. Il lavoro prende spunto da una storia scoperta dagli artisti tempo addietro: sembra che le dame del XIX secolo fossero solite disegnare all’interno dei propri guantini le indicazioni per ritrovare la strada di casa. Di quest’opera esistono altri tre esemplari dedicati rispettivamente a Londra, Parigi e Torino.
Alessandro Di Pietro
Anna & Bruno, 2022
PLA, smalto perlaceo
250×134×30cm
Le due sculture sono parte di un lavoro molto imponente, momentaneamente non esposto. Le figure, somiglianti a gatti, derivano da un piccolo idolo nigeriano e diventano i custodi di uno scambio magico tra la storia del palazzo e piccoli oggetti di restituzione.
Silvia Mariotti
Tuffo stellare, 2018
dark-box
37×25cm
Questa opera fa parte della serie Still nights. Il progetto si basa sulla creazione di un immaginario poetico in cui convivono due aspetti: quello apparentemente reale e quello più visionario; un diverso scenario, quasi post-umano sebbene romantico, per descrivere una nuova dimensione naturale.
Giovanni Oberti
Vanitas con steli di aglio, 2020
posacenere in vetro, steli di fiore di aglio, china, cenere, teca in cristallo
dimensioni variabili
Questo lavoro è una vanitas, i “resti di un fuoco” in un posacenere, esposto sotto una teca di cristallo poiché gli elementi naturali che lo compongono sono facilmente deperibili e fragili. In un classico posacenere di vetro tutto sfaccettato ci sono quattro steli di aglio che simulano una coppia di sigari e di sigarette fumate.
Nella gallery, alcune delle opere della Collezione Danielli.
La collezione permanente d’arte contemporanea di Palazzo Brancadoro che, finalmente, si apre a tutti voi, è solo l'inizio di un coinvolgente percorso intrapreso insieme alla curatrice Matilde Galletti, straordinaria professionista e mia carissima amica. —Anna Danielli
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